Rimini | Frontalieri, il Csir chiede modifiche alla legge di stabilità
Il Consiglio sindacale interregionale San Marino Emilia Romagna Marche si è riunito ieri per chiedere la modifica alla legge di stabilità italiana “nel senso di una maggiore equità sociale e rilanciando l’esigenza di un più forte intervento per il rilancio dello sviluppo in grado di generare maggiore occupazione”. Necessario, inoltre, “un forte riequilibrio fiscale a favore dei pensionati e lavoratori dipendenti e delle loro famiglie che in questi anni hanno maggiormente pagato la crisi”.
Soprattutto, l’incontro è servito per affrontare la questione della franchigia fiscale a favore dei lavoratori frontalieri, perché, se “nella Legge di stabilità 2013 varata dal Parlamento è stata riconfermata per il 2013 la franchigia fiscale di euro 6.700 in favore dei lavoratori frontalieri”, in verità i sindacati restano in “attesa di una legge ordinaria o convenzione in grado di regolare definitivamente tutta la materia”.
I sindacati puntano anche ad arrivare a una specifica disciplina legislativa (che allo stato attuale manca) “in grado di riconoscere pienamente il valore e l'importanza del lavoro frontaliero per il contesto economico e sociale delle aree territoriali ove è presente”, perché di fatto “diversi provvedimenti governativi adottati negli ultimi anni hanno ignorato la specificità dello status di lavoratore frontaliero”. Opportuno quindi al più presto approvare uno statuto dei lavoratori frontalieri che definisca un quadro di diritti e doveri chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere, generati principalmente dalla mancanza di una regolamentazione specifica.
“Il Csir, infine, chiede che si attivi il tavolo unico di coordinamento sui temi della nostre aree transfrontaliere richiesto nelle scorse settimane alla Prefettura di Rimini”.